L’alchimia delle parole.
Questo piccolo, ma combattivo, laboratorio editoriale prende vita nel 2013. Ricordo ancora come fosse ieri l’appuntamento con il commercialista per fondare l’impresa. Il progetto aveva preso forma, nella realtà, oltre un anno prima, con un coordinamento tra amici, in qualità di associazione di promozione sociale. Gli esordi sono stati una serie di episodi di sperimentazione. Tante idee, tanti errori, e tante piccole progressive conquiste.
A fine di una serata dei classici quattro amici al bar la fondazione della casa editrice è stato un “incidente collaterale”, si può dire, rispetto al generale entusiasmo del momento: del “fare” in un esteso ed effervescente ambito culturale. Con la voglia, negli occhi e nel cuore, di contribuire a creare innovazione in un settore “complicato” come quello della cultura. Tante ore rubate, sbirciando per un attimo (non di più) dietro alle nostre spalle, a riposo affetti e piccoli grandi hobby.
Le diverse declinazioni assunte nel corso di questo spettacolare decennio sono state una metamorfosi continua, un percorso apprendimento faticoso e resiliente, e, quello che è certo, non terminato.
Sergio è stato il mio primo socio. Ricordo, indelebilmente, il nostro primo incontro, presentati da un’amica comune, in una pizzeria. Dopo appena un’ora di chiacchiere il nostro progetto era già belle che abbozzato.
Sergio era un professore di Italiano, di quelli di una volta. Prendeva qualsiasi testo e mentre leggeva correggeva gli eventuali errori che incontrava nella sua attenta lettura. Appassionato dei grandi autori pilastro della letteratura mondiale, aveva un’altra unica passione: i cani. Da lui ho imparato molto, certamente non abbastanza. E devo molto a Sergio. Purtroppo, (per mia incapacità), le nostre strade si sono separate. Ricordo con affetto e… sì… con un po’ di rimpianto, i moltissimi momenti che abbiamo condiviso. Un rimpianto professionale ma anche umano. Anzi in primis umano.
Nel corso del decennio passato si sono create poi sinergie e rapporti con moltissime altre persone. Ogni esperienza ha lasciato un segno. E anche i segni negativi aiutano a crescere. Non è una frase fatta.
Anche Marco, con la sua professionalità ha fornito un impulso importante, oltre che un prezioso contributo professionale, alla crescita di questa impresa. Nella consapevolezza di entrambi che punti di vista diversi, se opportunamente mediati, possono essere stimolo per riflessioni e ausilio al miglioramento.
In mezzo c’è stato il mondo: edizione di giornali, uffici stampa, creazione di network di impresa, progettazione di hub culturali. Molta carne al fuoco, un po’ anche bruciata dalla brace troppo viva.
Ora siamo una struttura piccola ma affiatata. Devo tutto ai miei attuali collaboratori, Samanta, Susanna, Sonia e Ivan. Collaboratori di cui, confesso, sono “innamorato” … osservando la passione e la cura che mettono in tutto quello che fanno. Qualcosa che va ben oltre il semplice lavorare.
E poi… immaginate, questa sera, di prendere in mano un libro. Guardarlo, soppesarlo, annusarlo… leggerlo, infine, lasciandosi trasportare dalla narrazione, sorridendo, riflettendo, o… chissà cos’altro…
Immaginate ora di pubblicare, domani, voi… un libro… un sogno non vi pare?
Ecco, noi abbiamo fatto in fondo solamente questo.
E ci piace pensare che, anche nel mezzo di “imprevisti” e “probabilità”, abbiamo realizzato, e continuiamo a realizzare, anche il sogno di centinaia di autori.
E sì, perché in fondo, questo è un viaggio di idee. E citando Eleanor Roosevelt “Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone”.
Marco Ronco – Fondatore e attuale direttore generale di Echos edizioni